Il diritto deve raggiungere il bene comune secondo Platone e Aristotele.
Nel medio evo Tommaso d’Aquino stabilisce che il bene comune sia al centro della sua concezione filosofica della legge.
Il potere legislativo viene dato ai governanti da Dio attraverso il consenso del popolo.
Lo Stato, ha come fine primario è la realizzazione del bene comune.
La realizzazione del ben comune induce dei sacrifici individuali.
Il problema è conciliare il concetto di bene comune con l’interesse del singolo. I due interessi potrebbero collidere.
La razionalità dell’uomo lo spinge a donare agli altri e agire con gli stessi per ottenere uno scopo comune. Grazie ad progetto comune l’uomo realizzerebbe al tempo stesso il bene individuale e quello comune.
Bisogna evitare però che i Buoni siano eccessivamente vittime dei cattivi.
Spetta al legislatore cercare un equilibrio per rendere attivi e partecipi gli individui alla vita sociale, senza sacrificare alcuni .