Sanità: Infermieri e medici chiedono stabilità al Governatore Vendola.

Ill.mo. Presidente Regione Puglia
On.le. Nichi Vendola
Lungomare Nazario Sauro n. 33
BARI

Altamura 10.01.2011
OGGETTO: Stabilizzazione dei medici ed infermieri della Puglia.
Gentile Presidente, con la presente Le ricordiamo il grande disagio psichico che i medici, infermieri e tecnici della puglia vivono da mesi.
Ci rivolgiamo a Lei, perchè riteniamo che sia fondamentale che si esprima nettamente rispetto al blocco del turnover, e perchè Lei ha una importante responsabilità nel concedere proroghe adeguate ovvero nel predisporre la stabilizzazione.
Noi infermieri e medici non scendiamo in piazza con caschi, al massimo usiamo una piccola mascherina, durante il nostro lavoro; non saliamo su tetti, gru, e soprattutto non occupiamo ospedali, pur trascorrendo in essi molte ore; non scorriamo strade con slogan, fischi e chiasso, ma anzi come fiumi carsici operiamo in silenzio e siamo sempre presenti a distribuire competenze e professionalità; non appicchiamo incendi, ma al contrario curiamo le ulcere dei fuochi.
Presidente, nonostante non facciamo nulla di clamoroso, vorremmo portare alla Sua attenzione, la situazione della nostra sanità, sottoposta ad un delicato intervento di tagli degli sprechi, e di ricostruzione di un servizio sanitario efficace ed efficiente.
Il piano di rientro ha previsto un profondo taglio della spesa del personale medico ed infermieristico, e in contemporanea, opera ponendo in essere nuove procedure concorsuali.
Il ricorso a questa terapia placebo, serve a non rinnovare il contratto ai medici ed infermieri attualmente in servizio, giustificati dall’eccezione del Piano di Rientro, sostituendo così, ad essi, altri medici ed infermieri selezionati da nuove procedure o da mobilità.
I medici ed infermieri, attualmente in servizio perderebbero così definitivamente la speranza di essere stabilizzati.
Presidente, Lei da sempre attento alla Puglia migliore, ci auguriamo voglia, riconoscere il nostro invisibile operato, e quindi prorogare e stabilizzare i contratti dei medici, infermieri, e tecnici, necessari a garantire i Livelli essenziali di assistenza.
Con le nuove procedure, non è affatto garantito che tutti coloro che hanno maturato il diritto a proseguire l’esperienza lavorativa siano realmente selezionati.
Grande e unitaria è stata la mobilitazione in altre regioni (da mesi) e qualche risultato si è ottenuto.
A fine anno, infatti, sono stati raggiunti importanti accordi per la stabilizzazione del personale della sanità pubblica del Lazio e della Campania, per noi invece una proroga di soli “tre mesi”, e dopo il buio più totale.
Il licenziamento dei medici ed infermieri avrà come “naturale” conseguenza l’interruzione di servizi e la sospensione concreta dell’erogazione di prestazioni considerate essenziali, con l’allungamento delle attese, e il calo della qualità assistenziale.
Tale riduzione d’ossigeno riguarda solo le strutture pubbliche, le uniche che non selezionano il malato, e che devono garantire assistenza anche ai meno abbienti, agli anziani, agli extracomunitari, ai senza tetto, ai disagiati, di qualunque razza e religione, ed in ogni momento della loro vita, dalla nascita alla morte.
Ridurre l’ossigeno a chi a stento respira significa soffocarlo, in altre parole colpire la sanità pubblica significa ledere la concreta possibilità di essere prontamente, adeguatamente curati, anche se poveri.
Presidente, pur esprimendo soddisfazione per la logica della deospedalizzazione, e delle strutture ospedaliere omnicomprensive, ritengo che è impensabile impedire a chi non è auto-dotato, di restare escluso dal diritto alle cure.
Il nostro auspicio è che Lei, superando le previsioni della finanziaria di luglio, proroghi i contratti in scadenza e conceda la stabilizzazione, in virtù della consapevolezza che dietro il lavoro di un precario c’è un servizio prestato, un diritto garantito, un bisogno da soddisfare.
Siamo convinti che sia necessario riqualificare il sistema sanitario regionale, ma riteniamo che ciò non cammini parallelamente con la sostituzione prevista dei medici ed infermieri ad oggi assunti dalle ASL con contratto a tempo determinato.
Crediamo sia importante che ognuno faccia del proprio meglio, per cancellare gli sprechi e le anomalie delle ASL, ma ribadiamo il concetto affermato dal d.lgs. n. 368 del 2001, e dalla direttiva del Consiglio dell’unione europea n. 70 del 28 giugno 1999, che la concessione di più proroghe del contratto a termine attuate non per esigenze di imprevedibilità, determina la trasformazione del contratto da tempo determinato a indeterminato.
La conversione dei rapporti attraverso lo stabile inserimento nelle ASL dei medici, infermieri e tecnici, ha la finalità di dare stabilità a rapporti di lavoro precario, a vantaggio dei lavoratori e dell’amministrazione alla quale essi sono applicati.
In tal modo non sarebbe disatteso l’insegnamento della Corte Costituzionale (sentenza n. 274 del 2003) secondo cui la stabilizzazione di personale in posizione precaria si presume funzionale alle esigenze di buon andamento dell’amministrazione in ragione dell’esperienza acquisita.
Fiduciosi che Lei porrà a questa lettera, un’attenta analisi, degna della problematica sottesa, e che solo a Lei è dato di decidere delle sorti di migliaia di medici ed infermieri, al pari di un rianimatore che dopo ore di manovre, tentativi, e sudore versato, dica all’intera equipe: “INTERROMPETE LE MANOVRE PERCHE’ IL MALATO E’ DECEDUTO”.
Con umiltà affettuosa, gratitudine, devozione, ed ammirazione, confido nel suo intervento e La saluto con deferente omaggio e stima incondizionata.
Domenico CIRASOLE
Presidente “COMITATO S.p.A.” (Sanitari precari Altamurani)
Blog: http://precariesenzalavoro.blogspot.com/
email : dcirasole@libero.it

Guarda la Video lettera dei medici ed infermieri al Presidente Vendola, governatore della regione puglia:
http://precariesenzalavoro.blogspot.com/2011/01/video-lettera-al-presidente-vendola-dai.html

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