Sentenza scelta dal dott. Domenico Cirasole direttore del sito giuridico http://www.gadit.it/
Svolgimento del processo – Motivi della decisione
Il Magistrato di sorveglianza di Novara rigettava la richiesta avanzata da C.G. di applicazione della misura dell’esecuzione della pena presso il domicilio ai sensi della L. n. 199 del 2010 in quanto, pur rientrando l’ammontare della pena da scontare nei limiti di un anno, non sussistevano le condizioni soggettive, trattandosi di soggetto nei confronti del quale sussisteva il concreto pericolo di reiterazione di reati visti i suoi precedenti penali, la circostanza che avesse carichi pendenti e che gli fosse stata applicata di recente la misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno. Osservava che il nuovo istituto doveva essere applicato dopo una complessiva valutazione della condotta tenuta dal soggetto sia in libertà che durante l’espiazione della pena ai fini della verifica della meritevolezza così come già stabilito dalla Corte Costituzionale con la sentenza n. 255 del 2006 in relazione alla sospensione condizionata della pena. Avverso la decisione presentava ricorso il condannato e deduceva violazione di legge in quanto la norma non subordinava tale misura alla meritevolezza e comunque non sussistevano condizioni che impedissero un giudizio positivo visto che da tempo non commetteva reati, che viveva con la moglie e non vi era pericolo di ruga.
La Corte ritiene che il ricorso debba essere qualificato come reclamo ai sensi dell’art. 69 bis O.P. richiamato dalla L. n. 199 del 2010, art. 1, comma 5, e che pertanto gli atti vadano rimessi la Tribunale di sorveglianza di Torino.
P.Q.M.
La Corte, qualificata l’impugnazione come reclamo ai sensi dell’art. 69 bis O.P., dispone la trasmissione degli atti al Tribunale di sorveglianza di Torino.
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