Ciclo economico (v.) generato da decisioni di politica economica messe in atto in concomitanza di scadenze elettorali. Secondo coloro che per primi si sono interessati al fenomeno (Frey, Lindbeck, Nordhaus), i cittadini nell’esprimere le loro preferenze di voto, sono influenzati dallo stato dell’economia. Inoltre, si suppone che gli elettori dimentichino le passate manovre economiche (v. Illusione finanziaria).
Così, il partito che risulta essere vincitore delle elezioni attuerà, all’inizio del suo mandato, manovre economiche restrittive che verranno ben presto dimenticate dai cittadini. Successivamente, in prossimità delle nuove elezioni, il governo in carica adotterà manovre maggiormente espansive, sperando di ottenere il favore dell’elettorato.
L’osservazione empirica delle fluttuazioni cicliche ha effettivamente riscontrato una influenza della scadenza elettorale sull’andamento dell’economia, ma non tale comunque da suffragare appieno la teoria.