Agenzia europea per l’ambiente (European Environment Agency)

Si tratta di un Organismo che ha il compito di coordinare l’attività delle istituzioni comunitarie nel settore dell’ambiente.
L’Agenzia è nata nel 1994 a Copenaghen.
L’Agenzia per l’ambiente deve controllare lo stato dell’ambiente, permettere una maggiore efficacia delle azioni comunitarie e procedere ad una valutazione delle iniziative da intraprendere.
L’Agenzia coordina una rete europea di informazione e osservazione detta EIONET
Essa raccoglie i dati, identifica i problemi ambientali e fornisce informazioni aggiornate sullo stato dell’ambiente nei paesi aderenti.
Oltre agli Stati membri della Comunità, anche l’Islanda, il Liechtenstein e la Norvegia fanno parte dell’Agenzia, .

Agenzia europea per gli alimenti sicuri European (agency for food safety)

La Comunità europea, per tutelare i consumatori da frodi alimentari, sta progettando di istituire un’Agenzia europea per la sicurezza alimentare.
L’Agenzia dovrà prendere decisioni nell’ambito della sicurezza dei prodotti e della tutela della salute, usando come modello l’Agenzia europea per i medicinali detta EMEA.
La nuova struttura dovrà essere autonoma nelle decisioni e collaborare con analoghe strutture nazionali.
Il controllo sull’Agenzia potrà essere realizzato dal Parlamento europeo e dal Consiglio.

Agenda 2000

Si tratta di un documento realizzato dalla Commissione e presentato al Parlamento europeo il 16 luglio 1997;
Essa contiene una strategia dettagliata per il rafforzamento e l’ampliamento dell’Unione del XXI secolo.
Si compone di tre parti: il rafforzamento delle politiche comunitarie mediante l’ampliamento dell’occupazione e il miglioramento delle condizioni di vita dei cittadini.
Naturalmente è utile a questo fine, la semplificazione delle formalità amministrative e il sostegno a nuove forme di collaborazione tra piccole e grandi imprese.
L’ammodernamento dei sistemi dell’occupazione è determinante.
Esso può essere realizzato mediante il dialogo sociale e il coordinamento delle politiche nazionali.
L’unione economica e sociale fra gli Stati membri dovrà essere realizzata attraverso l’accrescimento de fondi strutturali.
La Commissione ha proposto la riforma della PAC per rendere competitiva l’agricoltura comunitaria.
La politica agricola si deve gradualmente adattarsi al mercato mondiale.
Dovrebbe verificarsi una riduzione del 20% dei prezzi di intervento dei cereali e del settore lattiero-caseario, in modo da contenere l’aumento delle eccedenze.
Gli Stati membri possono avere maggiori competenze nella loro attuazione grazie al decentramento
Il documento ha fissato l’avvio dei negoziati per le modalità di adesione di Ungheria, Polonia, Estonia, Repubblica Ceca, Slovenia e Cipro per l’inizio del 1998.
Quanto a Romania, Bulgaria, Lettonia, Lituania e Slovacchia la Commissione ha stabilito la stipulazione di accordi europei per il loro processo di integrazione .
Tali accordi comportano l’assunzione di determinati impegni da parte dei candidati per realizzare i principi di democrazia e Stato di diritto, il rispetto dei diritti umani fondamentali e l’attuazione di politiche macroeconomiche.
La comunità mette a disposizione dei fondi detti phare e permette operazioni di cofinanziamento con la BEI , la Bers (v.) e la Banca mondiale.
La Commissione realizza consultazioni periodiche riguardo alla Pesc e alla CGAI mediante conferenze annuali dei capi di Stato e di governo degli Stati membri e dei paesi candidati all’adesione.
E’ stato elaborato un nuovo quadro finanziario per il periodo 2000-2006 in modo da adeguarsi alle politiche comunitarie e consentire il finanziamento dei bisogni fondamentali.

Adesione (Accession)

La procedura di adesione di nuovi Stati all’Unione europea è disciplinata dall’articolo 49 del Trattato di Maastricht
L’adesione all’Unione comporta ipso facto anche la partecipazione alle tre Comunità preesistenti.
Ogni Stato europeo che rispetti i diritti fondamentali dell’uomo può chiedere di essere membro dell’Unione.
Le condizioni per l’adesione e i necessari adattamenti ai trattati costituiscono l’oggetto delle negoziazioni.
Alla fine si ottiene un accordo di adesione che necessita della ratifica da parte di tutti i soggetti coinvolti: istituzioni comunitarie, Stati membri e Stati aderenti.
Principi generali che sono posti alla base dell’adesione di nuovi Stati membri sono:
1) i nuovi Stati membri sono parte dei trattati istitutivi, l’adesione non può cambiare l’essenza dell’Unione, né essere occasione per rinegoziare i trattati istitutivi;
2) l’adesione deve essere progressiva cioè esiste un periodo transitorio per consentire ai nuovi Stati di inserirsi gradualmente nella realtà comunitaria;
3) l’adesione comporta l’accettare tutto ciò che normalmente si è soliti indicare con la sintetica espressione di acquis communautaire;
4) l’adesione comporta adattamenti istituzionali ma non di fondo che cambino cioè obiettivi e politiche dell’Unione.

Tutte le adesioni hanno lasciato inalterato l’assetto ed equilibrio istituzionale delineato dai sei Stati fondatori.
Recentemente si è posto il problema di delineare un assetto istituzionale e finanziario più in linea con le nuova dimensione assunta dal fenomeno comunitario.
Nell’arco di un decennio l’Unione potrebbe contare 28 Stati membri.
Bisogna pertanto procedere ad una riforma complessiva dell’assetto comunitario.

Nel 1999 è stato riconosciuto alla Turchia lo status di candidato all’adesione.
Malta ha ritirato la sua candidatura nel 1996, per poi riattivarla nel 1998 ed ha avviato dei negoziati di adesione nel febbraio 2000.

La domanda di adesione per la Svizzera è da considerarsi superata a seguito del referendum che ha bocciato l’adesione allo Spazio Economico Europeo.
I negoziati per l’adesione dell’Ungheria e della Polonia sono cominicati nell’aprile del 1998.
Mentre per la Bulgaria è stato dato avvio dei negoziati di adesione nel febbraio 2000.
I negoziati per le modalità di adesione dell’Estonia sono cominciati nell’aprile del 1998 mentre per la Lettonia nel 2000.
Per quanto riguarda la Romania nell’aprile del 1998 è iniziato un “esame analitico” per accelerare la preparazione ai negoziati. L’avvio dei negoziati di adesione è cominciato nel febbraio 2000.
I negoziati per le modalità di adesione della Repubblica Ceca sono cominciati nell’aprile del 1998.