Costituzioni modenesi del 1771

Imponente compilazione di norme statutarie [vedi Statuti comunali] e di gride [vedi], ordini, provvisioni e decreti del ducato di Modena [vedi Modena e Reggio (ducato di)], promulgata il 26 aprile 1771 dal duca Francesco III, che regnò tra il 1737 ed il 1780, con intenti di riforma e di semplificazione del materiale normativo esistente.
Le (—) furono pubblicate col titolo di Codice di leggi e costituzioni per gli Stati di S. Altezza Serenissima, ma solitamente vennero denominate Codice Estense. Il testo era sistematicamente ripartito in cinque libri, di cui il primo dedicato prevalentemente all’ordinamento giudiziario ed alla procedura civile; il secondo al diritto privato; il terzo a materie feudali e fiscali; il quarto e il quinto al diritto ed alla procedura penale. Il materiale normativo fu tratto da un complesso di fonti estremamente eterogeneo, tra cui la raccolta di gride ducali del 1755 e le Costituzioni piemontesi [vedi] del 1723-1729

Cum pro munere

Bolla [vedi] emanata da papa Gregorio XIII il 1° luglio 1580, con cui fu approvato il Testo e consacrato ufficialmente il titolo ormai tradizionale del Corpus iuris canonici [vedi].
L’opera venne poi pubblicata a Roma nel 1582.

Scrutinio segreto

permetteva la votazione segreta del singolo senatore e di attestare il numero dei favorevoli, dei contrari e degli astenuti.
Inoltre permette la verifica del numero legale.
Deve essere richiesta da circa venti Senatori in Assemblea e cinque in Commissione, ma non è sempre consentita.
Secondo il Regolamento vi sono delle precise materie nelle quali è possibile chiedere tale forma di votazione, realizzata mediante il dispositivo elettronico di voto.
Le votazioni delle persone e le elezioni mediante schede sono sempre a scrutinio segreto.