Sponsàlia [Sponsali; cfr. art. 79 c.c.]

Nel periodo classico Sponsalia stava ad indicare le stipulatiònes, cioè un accordo che veniva a realizzarsi fra il pater familias della donna ed il futuro marito che si impegnavano, il primo a darla ed il secondo a prenderla in moglie.
Nel periodo antico, tali obbligazioni determinavano effetti giuridici, mentre in epoca classica, non determinavano veri e propri obblighi e non si verificavano in forma solenne.
In diritto postclassico la promessa di matrimonio, comportava obblighi tra il futuro marito ed il pater familias della sposa, e creava un vero e proprio rapporto tra gli stessi fidanzati soggetti, in seguito alla promessa, alle norme che regolavano la vita coniugale.
La legislazione orientale ha poi introdotto le arrhæ sponsaliciæ, modellate sulla caparra contrattuale ed oggetto di una dettagliata regolamentazione nel periodo postclassico.
Le arrhæ venivano restituite con una cifra paria 4 volte, se il fidanzamento fosse stato sciolto dalla donna o dalla sua famiglia.
Se una donna aveva meno di 10 anni, dovevano essere restituite nel simplum.
Se poi era il fidanzato a sciogliere il fidanzamento, le arrhæ venivano perse.

Stipulationes usurarum

Tali stipulationes permettevano il pagamento del mutuo mediante una promessa formale di corrispondere degli interessi sullo stesso.
La somma dovuta era corrisposta annualmente in una misura stabilita dall’ordinamento.
Nelle XII Tavole tale somma era del 100% annuo, considerando cioè un tasso del 12% mensile;
Nel 347 l’interesse venne ridotto da un plebiscito al 50% annuo (cd. fenus semiunciarum);
Nell’ultima epoca repubblicana il tasso fu ridotto al 12% (cd. usurae centesimae);
Giustiniano fissò l’interesse al 6%.

Suèssula (Battaglia di) (341 a.C.)

Si tratta di una battaglia che fu combattuta presso l’omonima città, localizzata tra Capua e Nola, tra Romani e Sanniti.
Essa si concluse con la sconfitta di questi ultimi e rappresentò la battaglia decisiva della prima guerra sannitica.
Essa iniziò nel 343 a.C. quando i Sanniti aggredirono i Sedicini, i quali chiesero aiuti ai Campani di Capua, e ai Romani, che sconfissero una prima volta i nemici al Monte Gauro.
Roma in questo modo, controllò la Campania settentrionale, compresa la città di Capua.