Si intende il consolidamento dell’integrazione comunitaria, mediante l’estensione della sfera delle attività della Comunità ed il rafforzamento delle istituzioni.
In seguito all’adesione alla comunità Europea di diverse nazioni, sono state promosse diverse riforme allo scopo di consentire il funzionamento di una Comunità a più di venti membri.
In realtà ancora non sono state affrontate diverse problematiche riguardo al voto dei paesi e la presidenza che dovrebbe essere a rotazione più breve.
Ancora più difficile è la questione relativa all’ampliamento.
Le imprese agricole dei paesi PECO sono caratterizzate da un modesto livello di produttività, e nella maggior parte di questi paesi il reddito pro capite è ridotto rispetto agli altri Stati membri .
La Commissione ha cercato di ovviare a questa situazione, proponendo una revisione della politica agricola.
Categoria: Glossario
Appalti pubblici
Gli appalti pubblici dovrebbero essere assegnati, per garantire un’effettiva parità di accesso e di trattamento alle imprese comunitarie, in maniera equa e trasparente.
La materia degli appalti pubblici è stata suddivisa in quattro settori:
1) appalto pubblico di forniture cioè un contratto per le forniture di beni o prestazioni periodiche continuative contemporaneamente alla manodopera ;
2) appalto di lavori pubblici cioè con la produzione di un nuovo bene materiale, restauro o trasformazione dello stesso;
3) appalto nei settori cosiddetti esclusi cioè nel campo dei trasporti, energia, acqua, telecomunicazioni ecc.
4) appalto pubblico di servizi cioè di prestazioni di servizi ed utilità, non lavorazioni o trasformazione di materiale.
Due atti successivi, cercano di assicurare ai privati imprenditori una soglia minima di protezione durante le procedure di assegnazione.
ovviamente le direttive comunitarie disciplinano gli appalti di importo superiore una determinata soglia cioè i contratti di rilevanza comunitaria.
I i contratti infracomunitari non superano la soglia di cui si diceva pertanto sono disciplinati da fonti normative nazionali.
Per permettere la partecipazione di imprese del territorio all’aggiudicazione, si fa molta pubblicità alle gare di appalto, sia con la pubblicazione del bando di gara e dell’esito della gara sulla Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee, sia dando dei rimedi minimi in caso di violazione.
Sono state stabilite nuove soglie per gli appalti di rilevanza comunitaria
Antitrust
La politica della concorrenza ha un ruolo importante per raggiungere gli obiettivi posti dalla Comunità europea per il raggiungimento della integrazione economico-politica dell’Europa.
Secondo il Trattato CE, deve essere creato un regime che garantisca la concorrenza non falsata nel mercato interno.
I principi fondamentali della disciplina della concorrenza sono:
1) disciplinare le relazioni finanziarie tra i poteri pubblici e le imprese pubbliche, oltre le imprese per la gestione di servizi di interesse generale;
2) vietare le intese pregiudizievoli al commercio tra gli Stati membri e restrittive della concorrenza all’interno del mercato comune;
3) vietare alle imprese che hanno una posizione dominante nel mercato comune, di abusarne;
4) regolamentare gli interventi degli Stati membri nell’economia. In questo modo si impedisce che gli aiuti economici alle imprese limitino il libero esplicarsi della concorrenza.
Il Trattato non contiene, invece, una specifica normativa riguardo alle concentrazioni d’imprese.
La Commissione applica le regole comunitarie della concorrenza.
Il controllo finale è riservato, ad istanza degli interessati, alla Corte di Giustizia.
L’art. 96 del Trattato stabilisce, che la Commissione debba consultarsi con gli Stati membri interessati dopo aver notato una disparità esistente nelle disposizioni legislative, regolamentari o amministrative degli Stati membri, in grado di falsare le condizioni di concorrenza sul mercato comune .
Se non si raggiunge un accordo, il Consiglio stabilisce le direttive per eliminare la distorsione.
Il Trattato CECA viene applicato solo alle imprese produttrici di carbone ed acciaio e vieta gli accordi e le attività che impediscono il normale esplicarsi della concorrenza nel mercato comune.
La Commissione deve inoltre dare un’autorizzazione preventiva per ogni operazione che abbia come effetto diretto o indiretto, una concentrazione tra imprese.
Anti dumping
Il dumping è una politica commerciale che permette di vendere vendere all’estero prodotti ad un prezzo inferiore al loro costo di produzione, senza ottenerne profitto o addirittura subendo delle perdite.
Negli scambi tra Stati membri il dumping non è importante perchè porterebbe al reimporto dello stesso prodotto nello stato originario.
Chi vende sottocosto attua nella sua nazione dei prezzi più alti del normale, in modo da compensare le perdite accumulate all’estero.
Dopo aver ottenuto una solida presenza su un mercato, il produttore aumenterà i prezzi.
Egli può con la vendita sotto costo disfarsi di eccedenze.
Per evitare questo sistema i paesi possono applicare dei dazi all’importazione , cioè applicare una tassa sul prodotto che viene dall’estero avente un prezzo inferiore.
Le pratiche di dumping sono state proibite dagli accordi GATT
Per mette in atto le misure anti dumping è necessario aprire un’inchiesta dopo un’apposita denuncia di una persona fisica o giuridica della Comunità europea.
Ad una Commissione viene affidata questa indagine che deve essere completata entro un anno e in alcuni casi entro 15 mesi.
L’indagine può anche non portare all’esecuzione di questa manovra anti dumping .
In genere la Commissione deve tener conto non solo degli interessi dei produttori, ma anche di quelli dei consumatori e in genere di tutti gli utilizzatori dei prodotti importati.
Contro le decisioni riguardanti misure antidumping è possibile ricorrere alla Corte di Giustizia o al Tribunale di primo grado.