Processo attraverso il quale le imprese si raggruppano allo scopo di indebolire la concorrenza ed accrescere la quota di controllo del mercato (v. Quota di mercato).
Le concentrazioni di imprese possono realizzarsi attraverso tre distinte modalità:
— integrazione orizzontale (v.), attuata raggruppando imprese che operano nello stesso stadio di un determinato processo di produzione (cioè producono lo stesso bene o fanno parte della stessa fase del processo produttivo). In tal modo le imprese, oltre a consolidare la posizione conquistata nel settore, rendono più arduo l’ingresso di nuovi competitori;
— integrazione verticale (v.), praticata raggruppando imprese che partecipano a diversi stadi del processo produttivo o che esercitano attività diverse ma complementari. La concentrazione verticale si ha pertanto quando un’impresa assume il controllo di uno stadio della produzione o della distribuzione immediatamente collegato a quello in cui opera.
Le modalità tecniche, giuridiche e finanziarie capaci di dar luogo alle concentrazioni sono diverse:
— fusione, che a sua volta può essere in senso stretto quando due o più imprese, perdendo la loro identità, danno vita ad una nuova società, o per incorporazione, quando una o più società trasmettono il loro patrimonio ad una società preesistente;
— costituzione di una holding (v.) che controlli le società raggruppate attraverso la detenzione di cospicui pacchetti azionari;
— costituzione di un trust (v.) che ponga le imprese raggruppate sotto il controllo di un’unica direzione strategica. In tal modo le imprese, pur concentrando i propri quadri direttivi, mantengono distinta la ragione sociale.