Sostenibilità del debito pubblico (Sustainability of public debt)

Si tratta di un’analisi economica che viene fatta degli effetti di una continua crescita del debito pubblico e degli eventuali limiti che essa può incontrare.
Con essa ci si interroga sugli effetti distorsivi di un finanziamento sistematico della spesa pubblica con l’emissione di titoli di Stato.
Esiste un limite oltre il quale la crescita del debito pubblico non è più sostenibile.
Al di la’ di un determinato livello la spesa pubblica non coperta da entrate fiscali va finanziata con debito o con moneta.
Lo stock attuale di debito pubblico è composto:
1) dall’ammontare dei titoli emessi nel periodo precedente;
2) dalla quota dei titoli emessi per coprire la differenza fra spesa pubblica ed entrate ( Disavanzo primario);
3) dai titoli che devono essere emessi per pagare gli interessi sul debito pregresso.
La quota di moneta emessa per finanziare il fabbisogno dello Stato deve essere sottratta a questa grandezza.
La variabile rilevante è costituita, oltre che dall’ammontare assoluto del debito pubblico, dal rapporto con il PIL, quindi l’identità di bilancio da considerare è:
Variazione del rapporto debito pubblico/PIL
= saldo primario in rapporto al PIL + spesa reale per interessi – effetto della crescita del PIL
sul debito – finanziamento con moneta.
Tale vincolo assume carattere intertemporale se si pone la condizione che, in un periodo futuro più o meno lontano, lo stock di debito pubblico risulti azzerato.
Viene detto pertanto vincolo di bilancio intertemporale intorno a cui ruotano le analisi contemporanee sulla sostenibilità del debito pubblico.
Due sono le condizioni che devono essere presenti per il rispetto del vincolo intertemporale (in modo da evitare una crescita esplosiva del debito pubblico):
1) nel corso dell’intero periodo gli interessi sul debito e la spesa pubblica devono essere finanziati con imposte e/o emissione di moneta;
2) il tasso di crescita del PIL deve essere superiore al tasso d’interesse reale.
Negli anni ottanta nessuna delle due condizioni è stata rispettata: il divorzio Bankitalia/tesoro ha ostacolato il finanziamento monetario del fabbisogno.
Il tasso d’interesse reale dei titoli pubblici è stato per tutto quel periodo ben al di sopra del tasso di crescita del PIL.
Per portare il rapporto debito pubblico/PIL di nuovo al disotto del vincolo di bilancio bisogna agire sulla grandezze dell’identità.
Le politiche di rientro devono:
1) far si che le entrate siano maggiori delle spese al netto degli interessi; anche se la pressione fiscale non può crescere illimitatamente;
2) diminuire il tasso d’interesse con accorta politica di gestione del debito pubblico (collocamento di titoli mediante asta, creazione di un mercato secondario dei titoli di Stato);
3) permettere un tasso di crescita del PIL superiore al tasso d’interesse reale.

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