Essi stabiliscono che esiste una relazione tra l’equilibrio concorrenziale e l’efficienza paretiana.
Due sono i teoremi fondamentali dell’economia del benessere:
1) il primo stabilisce che un sistema economico di mercato assumendo la forma di concorrenza perfetta assicura il raggiungimento di una situazione di ottimo paretiano.
Non devono verificarsi però delle situazioni che possono generare il fallimento del mercato.
2) il secondo teorema stabilisce che ogni scelta generando una situazione efficiente in senso paretiano riproduce le condizioni per l’esistenza di un mercato concorrenziale.
Le assunzioni di questo teorema sono per esempio che si assume l’assenza di rendimenti di scala crescenti.
Il primo teorema formalizza la teoria della mano invisibile: ogni equilibrio di concorrenza perfetta assicura un’allocazione efficiente delle risorse.
Il teorema però presuppone condizioni difficilmente realizzabili (assenza di esternalità, perfetta informazione).
Quando vi sono situazioni di fallimento del mercato, un intervento dello Stato a difesa del mercato concorrenziale è importante.
Il secondo teorema è per contenuti inverso al primo.
Esso giustifica la teorica del socialismo di mercato.
Se lo Stato fornisce le risorse iniziali fra i soggetti economici, e lascia a questi libertà d’iniziativa, i meccanismi di mercato permetteranno un equilibrio economico di concorrenza perfetta.