DECRETO LEGISLATIVO 16 febbraio 2011, n. 15 Attuazione della direttiva 2009/125/CE relativa all’istituzione di un quadro per l’elaborazione di specifiche per progettazione ecocompatibile dei prodotti connessi all’energia.

Aggiornamento offerto dal dott. Domenico Cirasole direttore del sito giuridico http://www.gadit.it/

Gazzetta Ufficiale – Serie Generale n. 55 del 8-3-2011

IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA Visti gli articoli 76 e 87 della Costituzione; Vista la direttiva 2009/125/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009, relativa all’istituzione di un quadro per l’elaborazione di specifiche per la progettazione ecocompatibile dei prodotti connessi all’energia; Vista la legge 4 giugno 2010, n. 96, recante disposizioni per l’adempimento di obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia alle Comunita’ europee – Legge comunitaria 2009, ed, in particolare, l’articolo 1, l’articolo 4 e l’allegato B; Vista la legge 4 febbraio 2005, n. 11, e successive modificazioni, recante norme generali sulla partecipazione dell’Italia al processo normativo dell’Unione europea e sulle procedure di esecuzione degli obblighi comunitari; Vista la legge 24 novembre 1981, n. 689, e successive modificazioni, recante modifiche al sistema penale; Visto il decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni, recante norme in materia ambientale; Vista la legge 6 febbraio 1996, n. 52, e successive modificazioni, recante disposizioni per l’adempimento di obblighi derivanti dall’appartenenza dell’Italia alle Comunita’ europee – Legge comunitaria 1994, ed, in particolare, l’articolo 47; Vista la preliminare deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 18 novembre 2010; Acquisito il parere della Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e la province autonome di Trento e di Bolzano, espresso nella seduta del 16 dicembre 2010; Acquisiti i pareri delle competenti Commissioni della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica; Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 9 febbraio 2011; Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, del Ministro dello sviluppo economico e del Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, di concerto con i Ministri degli affari esteri, dell’economia e delle finanze, della giustizia e per i rapporti con le regioni e per la coesione territoriale; E m a n a il seguente decreto legislativo: Art. 1 Oggetto e ambito di applicazione 1. Il presente decreto fissa un quadro per l’immissione sul mercato, la messa in servizio e la libera circolazione dei prodotti connessi all’energia oggetto delle misure di esecuzione della direttiva 2009/125/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 ottobre 2009, relativa alla progettazione eco-compatibile dei prodotti connessi all’energia. 2. Il presente decreto non si applica ai mezzi di trasporto di passeggeri o merci.

Art. 2 Definizioni 1. Ai fini del presente decreto si intende per: a) prodotto connesso all’energia (prodotto): qualsiasi bene che abbia un impatto sul consumo energetico durante l’utilizzo, che viene immesso sul mercato ovvero messo in servizio e che comprende le parti destinate a essere incorporate in un prodotto connesso all’energia contemplato dal presente decreto, immesse sul mercato ovvero messe in servizio come parti a se stanti per gli utilizzatori finali, e le cui prestazioni ambientali possono essere valutate in maniera indipendente; b) componenti e sottounita’: le parti destinate ad essere incorporate nei prodotti e che non sono immesse sul mercato ovvero messe in servizio come parti a se stanti per gli utilizzatori finali o le cui prestazioni ambientali non possono essere valutate in maniera indipendente; c) misure di esecuzione: le misure adottate, in ambito comunitario e nazionale, per fissare specifiche per la progettazione ecocompatibile, per determinati prodotti o per gli aspetti ambientali ad essi relativi; d) immissione sul mercato: rendere disponibile per la prima volta sul mercato comunitario un prodotto in vista della sua distribuzione o del suo utilizzo all’interno della Comunita’ europea, contro compenso o gratuitamente e a prescindere dalla tecnica di vendita utilizzata; e) messa in servizio: il primo impiego di un prodotto utilizzato ai fini previsti dall’utilizzatore finale nella Comunita’; f) fabbricante: la persona fisica o giuridica che fabbrica prodotti contemplati dal presente decreto e che e’ responsabile della conformita’ al presente decreto del prodotto, in vista della sua immissione sul mercato ovvero per la messa in servizio con il nome o marchio del fabbricante o per suo uso. In mancanza di un fabbricante secondo la presente definizione o di un importatore quale definito alla lettera h), e’ considerato fabbricante la persona fisica o giuridica che immette sul mercato ovvero mette in servizio prodotti contemplati dal presente decreto; g) mandatario: la persona fisica o giuridica con domicilio o sede nel territorio comunitario che ha ricevuto dal fabbricante un mandato scritto per espletare totalmente o parzialmente a suo nome gli obblighi e le formalita’ connessi al presente decreto; h) importatore: la persona fisica o giuridica con domicilio o sede nel territorio comunitario che immette sul mercato comunitario un prodotto proveniente da un Paese terzo; i) materiali: tutti i materiali impiegati durante il ciclo di vita dei prodotti; l) progettazione del prodotto: la serie di processi che trasformano le specifiche giuridiche, tecniche, di sicurezza, funzionali, di mercato o di altro genere cui il prodotto deve ottemperare nelle specifiche tecniche di tale prodotto; m) aspetto ambientale: un elemento o una funzione di un prodotto suscettibili di interagire con l’ambiente durante il suo ciclo di vita; n) impatto ambientale: qualsiasi modifica all’ambiente derivante in tutto o in parte dai prodotti durante il loro ciclo di vita; o) ciclo di vita: gli stadi consecutivi e collegati di un prodotto dal suo impiego come materia prima allo smaltimento definitivo; p) riutilizzo: qualsiasi operazione mediante la quale un prodotto o i suoi componenti, giunti al termine del loro primo uso, sono utilizzati per lo stesso scopo per il quale sono stati concepiti, incluso l’uso continuato di un prodotto, conferito a punti di raccolta, distributori, riciclatori o fabbricanti, nonche’ il riutilizzo di un prodotto dopo la rimessa a nuovo; q) riciclaggio: lo specifico riciclaggio in un processo di produzione di materiali di rifiuto per lo scopo originario o per altri scopi, escluso il recupero di energia; r) recupero di energia: l’uso dei rifiuti combustibili quale mezzo per produrre energia attraverso l’incenerimento diretto con o senza altri rifiuti ma con recupero del calore; s) recupero: qualsiasi operazione il cui principale risultato sia di permettere ai rifiuti di svolgere un ruolo utile, sostituendo altri materiali che sarebbero stati altrimenti utilizzati per assolvere una particolare funzione o di prepararli ad assolvere tale funzione, all’interno dell’impianto o nell’economia in generale, ai sensi della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni; t) rifiuto: qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfa o ha deciso o ha l’obbligo di disfarsi ai sensi della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni; u) rifiuto pericoloso: rifiuto che presenta una o piu’ caratteristiche di cui all’allegato I della parte quarta del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, e successive modificazioni; v) profilo ecologico: la descrizione, in conformita’ alla misura di esecuzione applicabile al prodotto, degli input e degli output (quali materiali, emissioni e rifiuti) connessi al prodotto nel corso dell’intero suo ciclo di vita che sono significativi sotto il profilo del suo impatto ambientale e sono espressi in quantita’ fisiche misurabili; z) prestazione ambientale: i risultati della gestione degli aspetti ambientali del prodotto da parte del fabbricante come riportati nel suo fascicolo tecnico; aa) miglioramento delle prestazioni ambientali: il processo di miglioramento delle prestazioni ambientali di un prodotto, nel succedersi delle generazioni, sebbene non sia necessario che cio’ avvenga contemporaneamente per tutti gli aspetti ambientali del prodotto; bb) progettazione ecocompatibile: l’integrazione degli aspetti ambientali nella progettazione del prodotto nell’intento di migliorarne le prestazioni ambientali nel corso del suo intero ciclo di vita; cc) specifica per la progettazione ecocompatibile: qualsiasi prescrizione con riferimento a un prodotto o alla progettazione di un siffatto prodotto intesa a migliorare le sue prestazioni ambientali o qualsiasi prescrizione per la fornitura di informazioni con riguardo agli aspetti ambientali di un prodotto; dd) specifica generale per la progettazione ecocompatibile: qualsiasi specifica per la progettazione eco-compatibile basata sul profilo ecologico di un prodotto senza valori limite stabiliti per particolari aspetti ambientali; ee) specifica particolare per la progettazione ecocompatibile: la specifica quantitativa e misurabile per la progettazione eco-compatibile riguardante un particolare aspetto ambientale di un prodotto, come il consumo di energia durante l’uso, calcolata per una data unita’ di prestazione di output; ff) norma armonizzata: una specifica tecnica adottata da un organismo di normalizzazione riconosciuto su mandato della Commissione in conformita’ alle procedure stabilite nella direttiva 98/34/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 22 giugno 1998, che prevede una procedura d’informazione nel settore delle norme e delle regolamentazioni tecniche, al fine di fissare una prescrizione europea, il cui rispetto non e’ obbligatorio. 2. Le definizioni di cui al comma 1, lettere p), q) , r), s), t) ed u), si applicano ai soli fini del presente decreto, e non pregiudicano la generale applicazione delle definizioni di cui all’articolo 183 del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, come modificato dal decreto legislativo 3 dicembre 2010, n. 205.

Art. 3 Immissione sul mercato, messa in servizio e libera circolazione 1. L’immissione sul mercato ovvero la messa in servizio dei prodotti oggetto delle misure di esecuzione di cui all’articolo 2, comma 1, lettera c), e’ consentita solo se tali prodotti ottemperano a tali misure ovvero sono conformi ai provvedimenti che danno attuazione alle medesime misure. In ogni caso i medesimi prodotti devono essere provvisti della marcatura CE conformemente all’articolo 9. La circolazione di detti prodotti e’ libera. 2. E’ consentito che vengano presentati, in particolare in occasione di fiere commerciali, esposizioni e dimostrazioni oppure di riunioni scientifiche o tecniche, prodotti non conformi al presente decreto, a condizione che sia indicato in modo chiaramente visibile che gli stessi non possono essere immessi sul mercato, ne’ messi in servizio prima che il fabbricante o il suo mandatario li abbia resi pienamente conformi alle disposizioni del presente decreto.

Art. 4 Autorita’ competente 1. Il Ministero dello sviluppo economico e’ designato, ai fini dell’attuazione del presente decreto, Autorita’ competente per la sorveglianza del mercato ed assicura il necessario coordinamento con le regioni e le altre Amministrazioni interessate nell’attuazione delle misure di esecuzione, anche convocando periodiche conferenze di servizi con i rappresentanti delle predette Amministrazioni. 2. L’Agenzia delle Dogane e’ l’autorita’ responsabile dei controlli alle frontiere di cui al regolamento (CE) n. 765/2008 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 9 luglio 2008.

Art. 5 Funzioni dell’autorita’ competente 1. L’Autorita’ competente di cui all’articolo 4 svolge le seguenti funzioni: a) vigila sul rispetto delle prescrizioni del presente provvedimento; b) organizza controlli e verifiche, su scala adeguata, della conformita’ dei prodotti alla pertinente misura di esecuzione applicabile, ovvero al provvedimento che da’ attuazione alla medesima misura. A tale fine l’Autorita’ competente dispone il prelievo di campioni di prodotti per sottoporli a controlli di conformita’ ed esigere dalle parti interessate la fornitura di tutte le informazioni necessarie, come specificato nelle misure di esecuzione; c) obbliga, nel caso di prodotti non conformi ai sensi dell’articolo 9, il fabbricante, il suo mandatario o in sua mancanza l’importatore, a rendere i prodotti conformi ed a porre fine alla violazione entro un congruo termine, adottando, se del caso, tutte le misure necessarie per ritirare dal mercato i prodotti non conformi ovvero per limitare o vietare l’immissione sul mercato e la vendita dei prodotti in questione; d) e’ responsabile dell’applicazione delle clausole di salvaguardia di cui all’articolo 10; e) garantisce un’efficace sorveglianza del mercato ai fini dell’attuazione del presente decreto, anche attraverso l’uso di appropriate analisi del mercato e la cooperazione e lo scambio di informazioni con le autorita’ competenti degli altri Stati membri dell’Unione europea; f) tiene informata la Commissione europea dei risultati della sorveglianza del mercato; g) provvede affinche’ i consumatori e gli altri interessati possano presentare osservazioni in merito alla conformita’ dei prodotti.

Art. 6 Supporto tecnico all’autorita’ competente 1. L’ENEA – Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile fornisce supporto all’Autorita’ competente ai fini dello svolgimento delle funzioni ad essa assegnate. Per tali finalita’, il suddetto ente provvede con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente.

Art. 7 Controlli e verifiche 1. L’Autorita’ competente della sorveglianza del mercato dispone i controlli sui prodotti di cui all’articolo 1 per verificarne la conformita’ alle misure di esecuzione ovvero ai provvedimenti che ad esse danno attuazione. 2. Per i controlli di cui al comma 1, l’Autorita’ competente puo’ avvalersi, in relazione alle rispettive attribuzioni, dell’ENEA, delle Camere di commercio, dell’Agenzia delle dogane, della Guardia di finanza e degli altri Organismi pubblici aventi competenza in materia. Per tali finalita’, i predetti soggetti provvedono con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente. 3. Le norme procedurali per i controlli di cui al comma 1 sono stabilite con decreto del Ministro dello sviluppo economico, sentito il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. 4. Le spese relative ai controlli dei prodotti e alle verifiche di conformita’ sono poste a carico dei fabbricanti o dei loro mandatari autorizzati o, in mancanza di questi ultimi, degli importatori, secondo tariffe e modalita’ di versamento da stabilirsi, sulla base del costo effettivo delle prestazioni, con decreti del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottarsi, nel rispetto dell’articolo 47 della legge 6 febbraio 1996, n. 52, e successive modificazioni, entro centoventi giorni dalla data di entrata in vigore di ciascuna misura di esecuzione, ovvero dei provvedimenti che danno attuazione alle medesime misure. Le predette tariffe sono aggiornate ogni due anni. 5. Al fine di promuovere il conseguimento degli obiettivi della direttiva, il Ministero dello sviluppo economico puo’ stipulare accordi di programma con le parti sociali interessate.

Art. 8 Responsabilita’ dell’importatore 1. Quando il fabbricante non ha domicilio o sede nel territorio comunitario e non vi e’ un mandatario, spetta all’importatore l’obbligo di: a) garantire che il prodotto immesso sul mercato ovvero messo in servizio rispetti il presente decreto e la misura di esecuzione applicabile; b) detenere e rendere disponibile la dichiarazione CE di conformita’ e la documentazione tecnica relativa alla valutazione di conformita’ eseguita e alle dichiarazioni di conformita’ emesse.

Art. 9 Marcatura e dichiarazione di conformita’ 1. Anteriormente all’immissione sul mercato ovvero alla messa in servizio di un prodotto oggetto delle misure di esecuzione, su di esso e’ apposta una marcatura di conformita’ CE ed e’ emessa una dichiarazione CE di conformita’ con la quale il fabbricante o il suo mandatario autorizzato o, in assenza di quest’ultimo, l’importatore, garantiscono e dichiarano che il prodotto rispetta tutte le pertinenti disposizioni della misura di esecuzione applicabile, ovvero del provvedimento che da’ attuazione alla medesima misura. 2. La marcatura CE di conformita’ consiste delle iniziali «CE» come indicato nell’allegato I. 3. La dichiarazione CE di conformita’ contiene gli elementi specificati nell’allegato II e rinvia alla pertinente misura di esecuzione ed e’ resa e conservata dal fabbricante o dal suo mandatario ovvero, nei casi di cui all’articolo 8, acquisita e conservata dall’importatore. 4. E’ proibita l’apposizione, sui prodotti, di marcature suscettibili di trarre in inganno gli utilizzatori in merito al significato o alla forma della marcatura CE. 5. Le informazioni che devono essere fornite dal fabbricante o dal suo mandatario ai sensi dell’allegato III sono redatte, in lingua italiana, al momento in cui il prodotto raggiunge l’utilizzatore finale. L’uso complementare di altre lingue e’ ammesso, purche’ le informazioni siano esattamente corrispondenti alle informazioni riportate in lingua italiana. 6. In aggiunta alle indicazioni espresse in lingua italiana o altre lingue ai sensi del comma 5, e’ consentito l’impiego di simboli, codici o altri accorgimenti individuati, con decreto del Ministro dello sviluppo economico, sentito il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, sulla base delle disposizioni adottate in sede comunitaria, idonei a fornire all’utilizzatore finale indicazioni relative alle modalita’ di impiego del dispositivo.

Art. 10 Clausola di salvaguardia 1. L’autorita’ competente dispone, a cura e a spese del fabbricante o del suo mandatario o, in mancanza di quest’ultimo, dell’importatore, il ritiro temporaneo dal mercato, o dal servizio, dei prodotti immessi sul mercato, o messi in servizio, privi della marcatura CE e della dichiarazione di conformita’. 2. Qualora vi siano indizi che facciano ritenere che un prodotto, benche’ munito della marcatura CE, possa essere non conforme, ovvero qualora il fabbricante o il suo mandatario o, in mancanza di quest’ultimo, l’importatore, non consentano la tempestiva acquisizione dei campioni, della dichiarazione di conformita’ e della relativa documentazione tecnica per le necessarie verifiche, l’autorita’ competente, previa diffida, dispone il divieto di commercializzazione del prodotto per il tempo strettamente necessario all’accertamento della conformita’ del prodotto e, comunque, per un periodo non superiore a sessanta giorni. 3. Ove sia constatato, a seguito delle procedure di controllo e verifica di cui all’articolo 7, che il prodotto, benche’ munito della marcatura CE e della dichiarazione di conformita’, non e’ conforme alla relativa misura di esecuzione, ovvero al provvedimento che da’ attuazione alla medesima misura, l’autorita’ competente ordina al fabbricante o al suo mandatario, o in mancanza di quest’ultimo all’importatore, di rendere tale prodotto conforme alla misura di esecuzione applicabile. Se la mancanza di conformita’ del prodotto non e’ sanabile o persiste oltre il termine assegnato, l’autorita’ competente, con provvedimento motivato, ne vieta o limita l’immissione sul mercato ovvero la messa in servizio, a cura e a spese del fabbricante o del suo mandatario o, in mancanza di quest’ultimo, dell’importatore. In caso di divieto di immissione o ritiro dal mercato, l’autorita’ informa immediatamente la Commissione europea e gli altri Stati membri. 4. Il provvedimento che limita o vieta l’immissione sul mercato ovvero la messa in servizio di un prodotto, indica i motivi che ne sono all’origine ed e’ notificato entro centoventi giorni dall’accertamento, al fabbricante o al suo mandatario, che sono contestualmente informati dei possibili mezzi di ricorso e dei termini per la loro proposizione. 5. L’autorita’ informa immediatamente la Commissione europea e gli altri Stati membri in merito a qualsiasi provvedimento adottato conformemente al comma 1, indicandone i motivi e, in particolare, se la non conformita’ e’ riconducibile: a) alla mancata soddisfazione delle prescrizioni della misura di esecuzione applicabile; b) all’applicazione scorretta delle norme armonizzate di cui all’articolo 13, comma 2; c) a carenze delle norme armonizzate di cui all’articolo 13, comma 2.

Art. 11 Valutazione di conformita’ 1. Prima di immettere sul mercato ovvero di mettere in servizio un prodotto oggetto delle misure di esecuzione, il fabbricante o il suo mandatario o, in mancanza di quest’ultimo, l’importatore, accerta la conformita’ di tale prodotto a tutte le pertinenti prescrizioni della misura di esecuzione applicabile. La valutazione della conformita’ deve avvenire secondo le relative procedure di valutazione specificate nelle misure di esecuzione, attraverso il controllo interno della progettazione, di cui all’allegato IV, ovvero il sistema di gestione, di cui all’allegato V. 2. Se un prodotto oggetto delle misure di esecuzione e’ progettato da un’organizzazione registrata conformemente al regolamento (CE) n. 1221/2009 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2009, sull’adesione volontaria delle organizzazioni a un sistema comunitario di ecogestione e di audit, EMAS, e la funzione di progettazione e’ inclusa nell’ambito di tale registrazione, si presume che il sistema di gestione di tale organizzazione ottemperi alle prescrizioni dell’allegato IV. Se un prodotto oggetto delle misure di esecuzione e’ progettato da un’organizzazione che dispone di un sistema di gestione comprendente la funzione di progettazione del prodotto, ed e’ attuato conformemente alle norme armonizzate i cui numeri di riferimento sono stati pubblicati nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea, tale sistema di gestione e’ ritenuto attuativo delle corrispondenti prescrizioni dell’allegato IV. 3. Dopo aver immesso sul mercato o messo in servizio un prodotto oggetto delle misure di esecuzione, il fabbricante o il suo mandatario tengono a disposizione dell’autorita’, per ispezione, per un periodo di 10 anni dopo la fabbricazione dell’ultimo di tali prodotti, i documenti relativi alla valutazione di conformita’ eseguita e alle dichiarazioni di conformita’ emesse. I pertinenti documenti sono messi a disposizione entro 10 giorni dal ricevimento della richiesta da parte dell’Autorita’ competente.

Art. 12 Presunzione di conformita’ 1. Si presumono conformi alla misura di esecuzione applicabile i prodotti immessi sul mercato o messi in servizio che rechino la marcatura CE di cui all’articolo 9. 2. Si presumono altresi’ conformi i prodotti per i quali sono state applicate le norme armonizzate, i cui riferimenti sono stati pubblicati nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea. 3. Il prodotto cui e’ stato assegnato un marchio comunitario di qualita’ ecologica ai sensi del regolamento (CE) n. 66/2010 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 novembre 2009, e’ considerato rispondente alle specifiche per la progettazione ecocompatibile della misura di esecuzione applicabile, fintanto che tali specifiche sono soddisfatte dal marchio di qualita’ ecologica.

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