CE [Comunità Europea] Trattato di Roma 25 marzo 1957
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Nuova denominazione assunta dalla Comunità Economica Europea (v. CEE) con l’entrata in vigore del Trattato sull’Unione Europea (v. Trattato di Maastricht).
Fu istituita con il Trattato di Roma (v.) del 25 marzo 1957 da parte dei sei paesi già membri della CECA (v.) e cioè Italia, Francia, Paesi Bassi, Lussemburgo, Belgio e Germania Federale; nel 1973 vi aderirono anche la Gran Bretagna, la Danimarca e l’Irlanda; nel 1981 la Grecia, nel 1986 la Spagna ed il Portogallo e nel 1995 la Svezia, l’Austria e la Finlandia.
Istituzioni principali della CE sono: il Parlamento europeo (v.), il Consiglio dell’Unione europea (v.), la Commissione delle Comunità europee (v.), la Corte di Giustizia delle Comunità europee (v.) e la Corte dei Conti delle Comunità europee (v.).
Obiettivo principale degli Stati fondatori era quello di abbandonare la precedente politica d’integrazione europea per settori (v. Funzionalisti) ed incominciare ad operare in vista della cd. integrazione orizzontale, cioè l’unione economica dell’Europa nel suo insieme, da realizzare mediante la creazione di un mercato comune (v.) in cui avrebbero avuto libera circolazione i vari fattori della produzione (v. Quattro libertà).
L’approdo ad un mercato unico (v.) presupponeva però la creazione di un’unione doganale (v.) tra gli Stati membri, unione che fu realizzata nel 1968 con l’instaurazione di una tariffa doganale comune (v. TDC). Ciò nonostante si era ancora troppo lontani dalla effettiva libera circolazione delle merci, dei capitali, dei servizi e delle persone, nonché dal perseguimento di politiche economiche comuni.
Così, a partire dalla metà degli anni ’80, con il raggiungimento dell’originario obiettivo dell’unione doganale e l’ampliamento ad altri paesi europei, si rese necessaria una completa revisione della struttura e degli obiettivi della Comunità.
L’impulso decisivo venne dalla Commissione presieduta da Jacques Delors (v.), che nel giugno 1985 presentò un Libro bianco sul completamento del mercato interno (v.), in cui venivano analizzati tutti gli ostacoli che si frapponevano ad una completa realizzazione dell’unione economica (v.) tra gli Stati della Comunità e si avanzavano proposte volte a superare tali difficoltà.
I problemi e le soluzioni individuate nel Libro Bianco della Commissione costituirono la base della Conferenza intergovernativa che si riunì a Lussemburgo il 9 settembre 1985 e nella quale furono gettate le basi per il rilancio del processo di integrazione europea.
I lavori della Conferenza, infatti, ebbero termine a Bruxelles il 28 febbraio 1986 con l’adozione dell’Atto Unico Europeo (v. AUE), entrato successivamente in vigore il 1° luglio 1987 a seguito della ratifica (v.) dei Parlamenti degli Stati membri.
L’obiettivo più importante dell’Atto Unico era la realizzazione entro il 31 dicembre 1992 del mercato interno (v.).
Tale obiettivo è stato raggiunto il 1° gennaio 1993 data in cui tra i paesi membri della Comunità europea sono ceduti tutti gli ostacoli di natura burocratica e tariffaria che di fatto impedivano la realizzazione del mercato unico.
Preso atto dell’imminente raggiungimento dell’obiettivo 1993, le istituzioni comunitarie avevano avviato già dal 1988 i contatti che poi sarebbero sfociati nella firma del Trattato di Maastricht, che ancora una volta sottolinea l’ottica nella quale si muove il processo di integrazione della Comunità: periodicamente vengono fissate delle scadenze, raggiunte le quali, si passa ad una nuova fase di collaborazione e vengono delineati nuovi e più ambiziosi traguardi. Quello del Trattato di Maastricht porterà ad una completa unione economica e monetaria (v. UEM) entro la fine del secolo.
Anche in questo caso, nonostante l’iniziale scetticismo, l’obiettivo è stato raggiunto e dal 1° gennaio 1999 11 dei 15 Stati membri fanno parte del gruppo che adotta la moneta unica europea, l’euro (v.), che sostituirà definitivamente le valute nazionali nel 2002.
Nel frattempo il 10 ottobre 1997 è stato firmato il Trattato di Amsterdam (v.) con il quale sono state introdotte numerose modifiche ai trattati preesistenti, anche se non è stato affrontato il vero nodo del futuro assetto dell’Unione. Nei prossimi anni, infatti, la nuova sfida che si porrà agli Stati membri sarà quella di gestire il progressivo ampliamento (v.) verso i paesi dell’Europa centrale ed orientale (v. PECO), in vista della creazione di una grande area economica integrata che si estenda dagli Urali all’Atlantico.
Cronologia delle Comunità europee
9-5-1950 È la data di nascita dell’attuale Comunità europea. Quel giorno il ministro francese degli affari esteri, Robert Schuman, propone di mettere in comune la produzione e il consumo del carbone e dell’acciaio e di creare, a tale scopo, un’organizzazione europea tra Francia e Germania.
18-4-1951 Il Trattato che istituisce la Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA) viene firmato a Parigi e prontamente ratificato dai parlamenti dei “Sei” (Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi, Germania, Francia e Italia).
27-5-1952 I “Sei” firmano il trattato istitutivo della Comunità europea di difesa (CED).
30-8-1954 In occasione della Conferenza di Messina i Ministri degli esteri decidono di estendere l’integrazione europea.
1-6-1955 L’Assemblea nazionale francese rifiuta la ratifica del Trattato CED.
25-3-1957 I “Sei” firmano i Trattati di Roma che istituiscono la Comunità economica europea (CEE) e la Comunità europea dell’energia atomica (CEEA o Euratom).
1-1-1958 Entrano in vigore i Trattati della CEE e della CEEA.
1-1-1959 Viene attuata una prima riduzione dei dazi doganali tra gli Stati membri.
4-1-1960 Convenzione di Stoccolma che istituisce l’EFTA.
2-11-1961 Viene reso pubblico un progetto di unione politica della commissione Fouchet, ma nè questo nè quelli che seguiranno saranno approvati dai “Sei”.
14-1-1962 Dopo lunghi e aspri negoziati la politica agraria comunitaria vede finalmente la luce. Viene istituito il FEOGA.
Il Consiglio dei ministri decreta il passaggio alla seconda tappa dell’integrazione europea.
14-1-1963 I primi negoziati per allargare la Comunità falliscono. Nel corso di una conferenza stampa il generale De Gaulle, presidente della Repubblica francese, esprime i dubbi della Francia sulla volontà politica del Regno Unito di aderire alla Comunità. Alcuni giorni più tardi, il 18-1-1963, i negoziati sono sospesi con tutti i paesi candidati: il Regno Unito, l’Irlanda, la Danimarca e la Norvegia.
4-5-1964 Iniziano negoziati tariffari multinazionali, chiamati Kennedy Round, che si svolgono nel quadro del GATT, cui la Comunità partecipa, e conducono ad una sensibile riduzione dei dazi doganali.
8-4-1965 Viene firmato il Trattato sulla fusione degli esecutivi, istitutivo di un Consiglio ed una Commissione unici.
30-6-1965 Il rappresentante francese presso la Comunità è richiamato a Parigi (crisi della sedia vuota). Il governo francese è in aperto disaccordo con i governi degli altri Stati circa un progetto che prevede un aumento dei poteri del Parlamento europeo e l’autonomia finanziaria della Comunità.
28/29-1-1966 La crisi del 1965 è risolta dal compromesso di Lussemburgo che dispone che, ogni qualvolta uno degli Stati membri invochi degli interessi vitali, il Consiglio dei ministri si sforzerà di raggiungere una soluzione accettabile per tutti. Al sistema del voto a maggioranza in seno al Consiglio si sostituisce quello del voto all’unanimità. La Francia riprende il suo posto in seno alle istituzioni della Comunità.
30-7-1967 Entra in vigore il Trattato sulla fusione degli esecutivi.
1-7-1968 Entra in vigore l’unione doganale.
1/2-12-1969 I capi di Stato e di governo si riuniscono all’Aja, decretano il passaggio alla fase definitiva del Trattato di Roma e si pronunciano per la realizzazione di un’unione economica e monetaria.
22-4-1970 A Lussemburgo viene sottoscritto il trattato sulle risorse proprie della Comunità.
22-1-1972 Firma dei Trattati di adesione del Regno Unito, dell’Irlanda, della Danimarca e della Norvegia alla Comunità. Tuttavia in Norvegia un referendum popolare respinge il Trattato.
La nuova Comunità a “Nove” nascerà il 1° gennaio 1973.
24-4-1972 I “Sei” decidono di riportare a circa il 2,25% la variazione tra i tassi di cambio delle loro monete. Nasce il serpente europeo.
9/10-12-1974 Il “vertice” dei capi di Stato e di governo che si tiene a Parigi stabilisce l’istituzione del Consiglio europeo e si conviene di far eleggere a suffragio universale il Parlamento europeo.
22-7-1975 Istituzione della Corte dei Conti.
9/10-3-1979 Il Consiglio europeo riunito a Parigi adotta il Sistema monetario europeo (SME).
28-5-1979 Ad Atene viene firmato il Trattato di adesione della Grecia, che diverrà, a partire dal 1° gennaio 1981, il decimo membro della Comunità.
7/10-6-1979 I cittadini dei nove Stati membri eleggono per la prima volta direttamente il Parlamento europeo, composto da 410 deputati. Il primo presidente del Parlamento, eletto dai deputati al secondo turno, è la sig.ra Simone Weil, ex ministro francese della sanità e della famiglia.
1-1-1981 La Grecia entra a far parte della Comunità.
17/19-6-1983 Consiglio europeo a Stoccarda: i capi di Stato e di governo sottoscrivono la dichiarazione solenne sull’Unione europea.
14-2-1984 Il Parlamento europeo in seduta plenaria approva il progetto di Trattato che istituisce l’Unione europea.
12-6-1985 Firma degli atti relativi all’adesione di Spagna e Portogallo.
14-6-1985 La Commissione trasmette al Consiglio dei ministri, riunito a Milano, il suo Libro Bianco sul completamento del mercato interno.
16/17-12-1985 I ministri degli esteri degli Stati membri adottano l’Atto Unico Europeo.
1-1-1986 Spagna e Portogallo entrano a far parte della Comunità.
17-2-1986 Cerimonia di firma dell’Atto Unico di riforma dei Trattati europei.
1-7-1987 Entra in vigore l’Atto Unico Europeo.
24-10-1988 Istituzione del Tribunale di primo grado.
29-5-1990 Firma degli accordi istitutivi della Banca europea di ricostruzione e sviluppo (BERS).
12-6-1990 Firma della Convenzione di Schengen che sopprime ogni formalità di frontiera per la libera circolazione dei cittadini di alcuni Stati membri.
1-7-1990 Inizio della prima fase per la creazione dell’unione economica e monetaria.
15-12-1990 Si aprono a Roma le due conferenze intergovernative che dovranno definire i nuovi orientamenti in materia di unione economica e monetaria e unione politica.
21-10-1991 Accordo politico tra la Comunità e l’EFTA per la creazione di uno Spazio Economico Europeo.
9/10-12-1991 Vertice europeo di Maastricht che approva il progetto di Trattato sull’Unione Europea.
7-2-1992 Viene firmato a Maastricht il Trattato che istituisce l’Unione Europea.
2-5-1992 Firma a Porto dell’accordo sullo Spazio Economico Europeo.
2-6-1992 Un referendum in Danimarca rifiuta la ratifica del Trattato di Maastricht (50,7% contrari).
11/12-12-1992 Vertice Europeo di Edimburgo. La Danimarca ottiene alcune esenzioni per il Trattato di Maastricht: non partecipare alla politica di cittadinanza europea, all’ultima fase dell’UEM, alla politica di difesa comune e a quella di giustizia e sicurezza interna.
1-1-1993 Nasce il Mercato Unico Europeo. Cadono tutte le barriere tra i Paesi membri delle Comunità.
18-5-1993 Nuovo referendum in Danimarca per la ratifica del Trattato di Maastricht, che questa volta raccoglie il 56,8% dei voti a favore.
1-11-1993 Entra in vigore il Trattato di Maastricht.
11-1-1994 Prima riunione dell’IME (Istituto Monetario Europeo) con sede a Francoforte.
21-4-1994 L’adesione dell’Austria, della Svezia, della Finlandia e della Norvegia viene approvata dal Parlamento Europeo.
1-1-1995 L’Austria, la Finlandia e la Svezia entrano a far parte dell’Unione Europea.
26-3-1995 Entra in vigore l’Accordo di Schengen.
2-6-1995 Commemorazione della Conferenza di Messina del 1955. Viene insediato il Gruppo di riflessione incaricato di preparare la Conferenza intergovernativa.
16-12-1995 Al vertice europeo di Madrid si decide di adottare la moneta unica europea a partire dal 1° gennaio 1999. La moneta si chiamerà euro.
29-3-1996 Si insedia a Torino la Conferenza intergovernativa (CIG) per la revisione del Trattato di Maastricht.
2-10-1997 Il Trattato di Amsterdam viene ufficialmente sottoscritto da tutti gli Stati membri. Inizia il processo di ratifica.
14-12-1997 Viene istituito il Consiglio Euro e si decide di avviare i negoziati per l’adesione della Repubblica Ceca, della Polonia, dell’Estonia, dell’Ungheria, della Slovenia e di Cipro.
2-5-1998 Il Consiglio europeo decide di avviare la terza fase dell’unione monetaria dal 1° gennaio 1999. Vengono scelti gli 11 Stati che adottano l’euro.
1-6-1998 Prima riunione della Banca Centrale Europea (BCE).
31-12-1998 Fissazione dei tassi definitivi di conversione tra le monete nazionali e l’euro. Un euro vale 1936,27 lire.
1-1-1999 L’euro diventa moneta legale degli 11 Stati membri. Inizia il periodo transitorio che si concluderà nel 2002 con la definitiva scomparsa delle monete nazionali.
1-5-1999 Entra in vigore il Trattato di Amsterdam.
11-12-1999 Al Consiglio europeo di Helsinki viene deciso di convocare una nuova Conferenza intergovernativa per le questioni istituzionali, la creazione (entro il 2003) di una forza militare autonoma dell’Unione e l’avvio di negoziati di adesione con i paesi esclusi dal primo blocco (Romania, Slovacchia, Lettonia, Lituania, Bulgaria e Malta). La Turchia ottiene lo status di paese candidato all’adesione.