CED (Comunità Europea di Difesa) (EDC European Community of Defense)

Si trattava di un progetto che, almeno nelle intenzioni dei promotori, doveva essere il primo passo per approdare ad una cooperazione politica ed economica, oltre che militare: la Comunità politica europea (v. CPE).
Il trattato per l’istituzione della CED venne firmato il 27 maggio 1952 e, in attesa della ratifica (v.) da parte dei Parlamenti nazionali, i compiti previsti dall’art. 38 vennero affidati all’Assemblea della CECA (v.). Il trattato prevedeva l’integrazione dei corpi d’armata degli originari sei Stati membri (Italia, Francia, Germania, Belgio, Lussemburgo, Paesi Bassi) sottoposti al comando di un Commissariato, nominato di comune accordo dai governi degli Stati membri ed investito di poteri di azione e di controllo.
Esso sarebbe stato assistito nel suo operato da un’Assemblea e da un Consiglio dei Ministri, mentre la Corte di Giustizia della CECA lo avrebbe controllato. Tuttavia, sia per la mancata ratifica da parte del Parlamento francese, malgrado le pressioni statunitensi, sia per le ostilità della Gran Bretagna, contraria a qualsiasi accordo continentale a sei che la escludesse, il progetto CED non trovò possibilità di attuazione, bloccando di fatto qualsiasi progresso comunitario nel settore della politica estera e della difesa comune.
Soltanto con la firma del Trattato di Maastricht (v.) si è tentato di rilanciare la cooperazione in questo campo (v. PESC), peraltro senza grandi successi.

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